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  Da più persone ci erano state poste delle domande precise sull’operato della Regione Toscana in tema di vita indipendente.

  Dopo sette mesi di attesa dalla nostra prima lettera di richiesta chiarimenti, il 14 settembre u.s. è stato possibile girare queste domande all’Assessora Spinelli.

 

La SdS di Firenze mantiene vecchio tetto di € 1680,00 al mese.

  L’assessora si limita a riportare la risposta della SdS Firenze secondo cui hanno preferito tenere il vecchio massimale per poter soddisfare più utenti.  Ha detto che spera di disporre di più risorse con il bilancio dell’anno prossimo.

  Commento: in realtà così non soddisfano nessuno.  Vuol dire fomentare la guerra fra poveri, ovvero fare discriminazione.  Perché “non discriminare” non può e non deve significare “livellare verso il basso e prendere come unità di misura chi ha minori difficoltà”.  L’articolo 3 della Costituzione impone l’esatto contrario, cioè di aiutare di più chi ha più necessità.  La decisione della SdS di Firenze è come se, per riconoscere l’indennità di accompagnamento ai nuovi arrivati, lo Stato decidesse di tagliare l’importo a chi già la riceve.

 

Varie Zone comunicano ai nuovi utenti l’assegnazione di un contributo mensile di € xy per 12 mesi, eventualmente rinnovabile in caso di nuove assegnazioni regionali, facendo inutile terrorismo psicologico.

  L’assessora ci dà ragione e afferma di avere già richiamato la Zona di Massa.

  Commento: per motivi a noi ignoti, l’assessora aveva il dente particolarmente avvelenato verso i dirigenti di quella Zona.

 

Uniformare a favore degli utenti disabili le regole della rendicontazione, rendendola almeno semestrale.

  L’assessora ha detto che il loro obiettivo è arrivare alla rendicontazione trimestrale per chi ce l’ha mensile.

 

Si ribadisce con molta forza che il massimale di € 1800,00 mensile è del tutto insufficiente per chi ha molte necessità di assistenza personale; tale problema si è già molto accentuato e lo sarà ancora di più per via del processo inflazionistico esploso dopo la pandemia e in seguito alla guerra.  Non possiamo assolutamente rischiare di perdere gli assistenti personali più validi.

  L’assessora prima fa un elenco delle emergenze che il suo assessorato deve affrontare e poi afferma che chiederà alla Giunta più soldi anche per il contributo vita indipendente.

  Commento: anche qui vuol dire giustificare la discriminazione verso i disabili, i senza casa ecc., perché per evitare discriminazioni va puntato non a chi non ha, ma a chi ha troppo.  Inoltre, a noi pare che l’impegno di chiedere alla Giunta più fondi sia stato pronunciato senza molta convinzione.

 

Conclusione

  La nostra impressione è stata quella di una persona con scarsissimo potere che, pur di galleggiare o emergere politicamente, si trincera dietro cose abiette.