Contenuto principale

Presentazione

Manifestazione 'liberi di fare'

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017


Manifestazione 'liberi di fare'

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017


Manifestazione 'liberi di fare'

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017


        Il movimento dei disabili per la propria vita indipendente è nato a Berkeley in California, si è sviluppato a livello mondiale e ha messo le proprie radici in Europa con un’importante conferenza a Strasburgo.  A seguito delle lotte di questo movimento concretizzatesi in Toscana, nel 1997 con la legge 72, con quasi 10 anni di anticipo rispetto alla Convenzione ONU sui disabili, la Regione Toscana è stata la prima in Italia ad applicare ai disabili gravi le libertà inviolabili dell’art 2 della Costituzione attraverso la vita indipendente. Questo fatto fu così importante che l’anno successivo il Parlamento italiano importò l’esperienza toscana nella legge 162.

 

        Ora, la Regione Toscana vuol distruggere tutto programmandodi rinchiudere i disabili in appartamenti per disabili.  Ciò sarebbe come fare appartamenti solo per gay, solo per neri, solo per vegani ecc..  Questo è il colmo della segregazione e della discriminazione, significa tornare all’apartheid.

 

Queste intenzioni della Regione Toscana sono inammissibili sotto vari aspetti.  Perciò,avanziamo le seguenti richieste:

1.applicazione su tutto il territorio regionale della legge che esenta “dalla    valutazione ISEE le persone facenti parte dei progetti di vita indipendente”;

2.continuazione dell’erogazione del contributo vita indipendente per i disabili gravi già fruitori quando compiono 65 anni e possibilità per i disabili gravi riconosciuti prima dei 65 anni di accedere al contributo vita indipendente         anche dopo il compimento di tale età;

3.bandi per l’assistenza personale per la vita indipendente sempre aperti e risposta entro 30 giorni, senza penalizzare chi già riceve il contributo;

4.mantenimento e ampliamento della franchigia al contributo vita indipendente;

5.no all’utilizzo dei fondi per la vita indipendente per finanziare cose diverse dall’assistenza personale autodeterminata;

 

Presidente assessori e consiglieri regionali utilizzino giovani volontari/e del servizio civile come segretari e destinino i soldi così risparmiati all'assistenza personale per la vita indipendente dei disabili gravi.

 

Scarica il PDF