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  Si intitola #liberidifare la mobilitazione che il 3, 4 e 5 novembre riunirà persone disabili e non in tante città italiane, con l’obiettivo di testimoniare l’assoluta necessità di un sostegno più concreto alla Vita Indipendente delle persone disabili.

  Il tema è grave e urgente: a causa della mancanza di fondi per l’assistenza personale, in Italia moltissime persone disabili non sono in grado di provvedere in modo autodeterminato alle proprie necessità quotidiane.

  Per i disabili, “vita indipendente” significa vivere in condizioni di libertà comparabili con quelle delle altre persone, secondo i principi degli artt. 2 e 3 della Costituzione.    L'assistenza personale autogestita dal singolo disabile ne costituisce il prerequisito essenziale.    In Toscana, l’erogazione del “contributo vita indipendente” dovrebbe garantire tutto ciò.

  Ancora troppe persone disabili con necessità di assistenza sono costrette a vivere in luoghi di isolamento sociale e segregazione, senza possibilità decisionale e vulnerabili a potenziali abusi.  Oppure si trovano a dipendere dalla cerchia familiare, in un contesto di limitazioni reciproche e senza libertà di scelta.

  Le manifestazioni #liberidifare vogliono essere un momento di mobilitazione collettiva per rendere consapevole l’opinione pubblica sulla gravità del problema e sollecitare alla politica risposte concrete.

  L’iniziativa è promossa dall’omonimo movimento #liberidifare, una rete di persone disabili nata sui social network in seguito alla diffusione di una lettera aperta scritta da Maria Chiara e Elena Paolini, due sorelle disabili attive nel campo dei diritti dei disabili, che da alcuni anni gestiscono Witty Wheels, un blog dedicato a disabilità, stereotipi e giustizia sociale.

  L’Associazione Vita Indipendente ONLUS della Toscana – composta da disabili – e altre persone disabili e non del territorio aderiscono all’iniziativa e convocano la manifestazione per venerdì 3 novembre 2017, dalle ore 15 alle 16, a Firenze, in piazza della Repubblica.

  Infatti, la Regione Toscana continua a regolare l’erogazione del “contributo vita indipendente” per via amministrativa e destinandovi risorse largamente insufficienti – come si trattasse di semplice “aiuto economico” e non invece di “garantire ai disabili i diritti e le libertà che la Costituzione riconosce e garantisce come inviolabili per tutte le persone”.    Inoltre, dopo aver rifiutato di discutere la PdL 98 “Assegno per l'assistenza personale per la vita indipendente e autodeterminata di persone con handicap grave”, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la legge regionale 60 / 2017 – che va in senso diametralmente opposto al riconoscimento del diritto dei disabili alla vita autodeterminata.    Ciò è contro: disabili, Costituzione, Convenzione ONU sui diritti dei disabili, Statuto Regione Toscana.

  Negando l’assistenza personale autogestita dai singoli disabili e orchestrando campagne mediatiche su “eutanasia” e “suicidio assistito”, le classi dominanti hanno scelto di far morire prematuramente i disabili.    Le cittadine e i cittadini devono sapere che i disabili vogliono vivere senza essere costretti a crepare prematuramente.