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Qui sotto riporto alcune esperienze fatte nel luglio 2002 sull’accessibilità nella Sardegna sud-occidentale. Sottolineo che si tratta soltanto di esperienze personali, quindi senza alcuna pretesa di scientificità o di validità per tutte le disabilità.
 
La nave.
Ho utilizzato un traghetto della Tirrenia del tipo “Strada”, più precisamente la nave Emilia, sia all’andata che al ritorno.
Al momento della prenotazione va detto che si tratta di una persona con disabilità, e, ad indicare ciò, nel biglietto insieme al cognome vengono messi tre asterischi.
E’ bene imbarcarsi nella nave almeno un’ora prima della partenza perché così si può parcheggiare accanto all’ascensore. Sé ci si imbarca più tardi poi con la carrozzina non si passa tra le macchine parcheggiate per raggiungere l’ascensore.
Per gli spostamenti all’interno della nave non ho trovato alcun problema anche utilizzando la carrozzina. Inoltre c’è molto personale di servizio estremamente gentile. All’interno della nave ci sono corrimani ovunque. Invece per andare sul ponte all’esterno c’è da saltare una barriera di circa trenta centimetri. Per circolare sul ponte non ho trovato alcun problema.
In quella nave c’era una sola cabina per persone con disabilità. Il fatto “incredibile” è che questa cabina non si può prenotare: quando si sale sulla nave è il comandante che decide, fra le persone con disabilità eventualmente presenti a bordo, a chi assegnare quella cabina, per cui eventuali altri passeggeri rimangono nei guai. La chiave della cabina è piccola e chi ha difficoltà nell’uso delle mani può non farcela da solo/a. La porta della cabina ha una molla abbastanza dura. All’interno della cabina è abbastanza spazioso e con corrimano tutto intorno. Ci sono due letti a castello per cui se si tratta di una coppia con disabilità può essere impossibile. Al fianco destro del letto c’è un bordo di legno leggermente più alto del materasso per cui chi non ha una certa forza nelle braccia potrebbe non farcela ad alzarsi da solo/a.
Il wc per persone con disabilità è esterno alla cabina, ma accanto a questa. Anche qui la chiave è piccola e la porta ha una molla abbastanza dura. Il water è normale con il corrimano solo sulla sinistra, il lavandino è normale, il locale è spazioso e c’è il corrimano tutto intorno.
Rovine di Nora.
Si parcheggia all’interno su terra battuta dura di facile percorribilità.. Per la biglietteria c’è una breve rampa piuttosto ripida. Ho chiesto se dovevo pagare anche per l’assistente personale, e allora non mi hanno fatto pagare per me e neanche per l’assistente personale. Per il bar c’è qualche scalino. C’è un wc chimico per persone con disabilità con un pavimento in tale pendenza che per me era difficile stare in piedi. C’è un bar con alcuni scalini.
Per visitare le rovine c’è un percorso per carrozzina, lungo grossomodo circa m. 500, che consente di vedere quasi tutto. Il percorso è in terra battuta con pendenze minime, facile da fare. Solo in un punto c’è un dosso per superare il quale può essere indispensabile l’aiuto di una persona.
 
Capo Spartivento.
Avevo parcheggiato vicinissimo alla spiaggia, in un punto vietato alle auto, dopo poco è arrivata la polizia municipale e appena hanno visto il contrassegno arancione sulla mia auto mi hanno detto che potevo parcheggiare lì con tutta tranquillità.
 
Paese di Sant’Antioco.
La polizia municipale mi è parsa molto consapevole dei diritti delle persone con disabilità, ho trovato alcuni posti auto non regolari per persone con disabilità e molte rampe ai marciapiedi, spesso fatti bene.
 
Isola di Sant’Antioco – spiaggia di Maladoxia.
E’ tutto pianeggiante con un po’ di passeggiata asfaltata, c’è un ampio posto auto per persone con disabilità non segnato in terra, ma con il solo cartello indicatore, c’è una comoda passerella di legno, che però arriva solo a metà spiaggia.
 
Isola di Sant’Antioco – spiaggia di Coqquadus.
Tre posti auto non regolari per persone con disabilità, wc a pagamento non adattato. Per scendere alla spiaggia c’è un percorso di terra e sabbia per la prima metà di media ripidità, nella parte in pendenza c’è una staccionata a cui ci si può appoggiare, dopo c’è un po’ di passerella di pietra, ma è discontinua e arriva solo a circa ¼ della spiaggia.
 
Isola di Sant’Antioco – spiaggia di Calasapone.
Non c’è alcuna possibilità di parcheggiare. A circa duecento metri in cima ad una ripida salita asfaltata c’è un parcheggio a pagamento con qualche posto gratuito per persone con disabilità.
C’è una passerella che arriva fino a circa 1/3 della spiaggia.
 
Paese di Carloforte.
Ho trovato alcuni parcheggi regolari per persone con disabilità e alcune rampe al marciapiede.
 
Nuraghe di Barumini.
Ci sono due posti auto per persone con disabilità piuttosto comodi, ma non è facile capire dove sono.
Ho chiesto se dovevo pagare anche per l’assistente personale, e allora non mi hanno fatto pagare per me e neanche per l’assistente personale.
Solo una parte esterna è visitabile in carrozzina. Siccome riesco a camminare con difficoltà sono riuscito a salire dentro il nuraghe perché le scale hanno il corrimano comodo, ma non ha potuto visitare tutto l’edificio perché ad un certo punto le scale erano troppo difficili per me. Le guide di servizio al nuraghe sono state gentilissime.
 
Grotte di Domusnovas.
Si possono percorrere anche in auto, ma ci vuole la chiave per entrare ed è meno bello che a piedi.
All’ingresso delle grotte si può parcheggiare su larga strada asfaltata pianeggiante, l’ingresso è gratuito e libero ventiquattro ore su ventiquattro, il percorso interno è largo, asfaltato, in qualche punto di media pendenza, per il resto abbastanza pianeggiante.
 
Necropoli del monte Essau.
Ho chiesto se dovevo pagare anche per l’assistente personale, e allora mi hanno fatto pagare un solo biglietto ridotto per me e nulla per l’assistente personale. Una guida gentilissima mi ha accompagnato in auto in cima alla necropoli. Poi con percorso a piedi di media difficoltà di circa 20-30 metri, aiutato anche dalla guida, ho raggiunto l’esterno di una tomba dal quale si vedeva l’interno di quella tomba e tutta l’area della necropoli. La guida mi ha detto che, se non fossi riuscito a camminare, avrebbe chiamato alcuni colleghi e mi avrebbe portato di peso fino alla tomba, come hanno già fatto in un'altra occasione.
 
Dune di Piscinas.
Al parcheggio a pagamento non sapevano che dovevano avere qualche posto gratuito per persone con disabilità, e, di fronte ai mie rilievi, non mi hanno fatto pagare. Ho parcheggiato su un terreno pianeggiante misto di terra e sabbia, ci sono circa 10 metri di sabbia di media difficoltà, poi c'è un ampia e comoda passerella di legno che arriva fino a circa metà spiaggia, da qui al mare ci sono circa 100 metri di spiaggia. Affianco della passerella c’è un wc per persone con disabilità con un gradino di circa 5 centimetri e, al pari degli altri wc, non funzionava.
 
Nebida.
C’è una comodissima e ampia passeggiata panoramica pianeggiante di circa 3-400 metri a picco sul mare circostante. Ho potuto parcheggiare con facilità accanto all’inizio della passeggiata, lungo la quale ci sono moltissimi punti dove potersi mettere a sedere.
 
Spiaggia di Masaua.
C’è un posto auto per disabili gratuito in pendenza obliqua. C’è un percorso in discreta pendenza che sono riuscito a fare in carrozzina fino all’inizio della spiaggia con l’aiuto di un’assistente personale.
 
Spiaggia di Fontanammare.
C’è un grande parcheggio pianeggiante a pagamento su terreno duro. Sono arrivato al tramonto quando i parcheggiatori non c’erano più e non ho visto posti auto per disabili. C’è una ripida discesa per barche che consente di arrivare vicino al mare all’inizio di una grandissima e lunghissima spiaggia.
 
Dune di Porto Pino.
Mi hanno detto che è zona militare, alla quale in estate viene consentito l’accesso al pubblico.
Per chi ha delle disabilità e un’impresa ardua raggiungere queste bellissime dune, per cui mi limito a dare dei suggerimenti per chi riesce a camminare per brevi tratti, ha una carrozzina manuale e una o due persone (anche trovate occasionalmente) che danno una mano.
A Porto Pino c’è’è un ampio parcheggio libero un po’ più lontano dalla spiaggia e uno a pagamento più vicino. Non ho visto se in quest’ultimo ci sono dei posti gratuiti per chi ha disabilità. Da ambedue questi parcheggi (attraverso un ponte da quello gratuito) su strada asfaltata si raggiunge la strada sterrata che inizia accanto all’ingresso del campeggio e costeggia il dietro di quest’ultimo. Se la sbarra che c’è all’inizio di questa strada sterrata è abbassata, ci si può alzare, chiudere la carrozzina e passare lateralmente. Si percorre in carrozzina la strada sterrata fino al piazzale dove gira il trenino turistico.
A questo punto, da giugno a settembre si può telefonare allo stabilimento balneare “Le Dune” (Giuseppe n. 3403353383 o Angela n. 3402414470) e farsi venire a prendere con il pick-up 4x4. Salire a bordo può essere complicato, ma l’autista aiuta molto volentieri. Quando si arriva allo stabilimento balneare dal quale proviene il pick-up, se si prende un ombrellone il viaggio è compreso nel prezzo, altrimenti basta dare qualche euro per il viaggio. Va attraversata la spiaggia di circa 50 metri, poi c’è da fare circa 300 metri sul bagnasciuga, che si può fare anche in carrozzina con l’aiuto di qualcuno. Arrivati alle dune non rimane che alzarsi e fare a piedi con l’aiuto di qualcuno circa 150 metri fino alla vetta delle dune. Da qui il panorama è davvero meraviglioso, e, volendo, per tornare giù ci si può ritrovare sulla sabbia. Ricordarsi di non andare a piedi nudi perché la sabbia è spesso rovente.
 
di Raffaello Belli