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  Pubblichiamo la nostra replica alla risposta dell’assessore Saccardi – allegata qui sotto – alla richiesta – formulata da 7 (sette) tra Associazioni e gruppi costituiti da disabili gravi – di istituire uno spazio specifico di discussione sul tema della vita  indipendente nella Conferenza regionale sulla disabilità in corso di organizzazione (vedi il precedente inserimento su questo sito).

  Per opportuna conoscenza, oltre alla già citata risposta dell’assessore Saccardi, si allega anche l’e-mail di Sociolab a cui si fa cenno nella nostra replica.

 

  Il 19-05 2016, l'Associazione Vita Indipendente ONLUS è stata contattata dalla cooperativa Sociolab nella persona di Elena Andreoni.

  Tra i titoli e i sottotitoli che ci furono presentati, non trovammo spazi per affrontare gli argomenti che noi portiamo avanti (si allega la mail che ci fu spedita dalla Sociolab dove sono riportati i titoli allora stabiliti).

  Anche i rappresentanti della Sociolab convennero che reali spazi per i nostri argomenti non c'erano.

  È vero che vita indipendente è argomento trasversale a tutti gli altri che riguardano la disabilità, ma detto così è semplicemente una tautologia che non aggiunge niente, è una semplice ripetizione.

  È vero invece che, per la complessità degli argomenti che l'approccio alla Vita Indipendente richiede, è necessario un tavolo specifico.  Tanto è vero che, fra l'altro, la Convenzione dell'Onu ha messo si la vita indipendente fra i principi generali, ma poi vi ha dedicato anche un articolo specifico.  E in altri Paesi, dove la trasversalità della vita indipendente è più realizzata che in Italia, continuano ad esserci incontri specifici su questo argomento.  Del resto, sempre fra l'altro, non c'è alcun dubbio che le libertà inviolabili dell'art. 2 Cost. sono sicuramente trasversali, ma questo nulla toglie all'importanza di incontri che vengono autorevolmente dedicati al tema specifico "delle libertà".

  Prima della sua mail di oggi, noi non abbiamo mai ricevuto alcuna comunicazione circa il luogo, la data e l'orario dell'incontro di cui lei ci scrive.  Per la seconda volta, lei ci comunica a meno di 24 ore di distanza l'invito ad un incontro.  Un minimo di buon senso, di conoscenza della materia disabilità e di rispetto per il prossimo dovrebbe indurre a capire con facilità che un disabile grave necessita di alcuni giorni per organizzare la propria presenza a un incontro del genere.  Per di più, quando l'altra volta ci avvertì con meno di 24 ore, noi le facemmo notare con forza – in piazza del Duomo, davanti ad un centinaio di persone, stampa compresa – che un avviso in termini così ristretti non è gestibile dai disabili gravi che necessitano di assistenza personale.  Infine, ma non meno importante, come tutti i cittadini, anche i cosiddetti disabili in realtà hanno i loro impegni.

  A tutto questo, aggiungiamo che neppure nella sua comunicazione di oggi c'è scritto il luogo e l'orario dell'incontro.  Perciò dobbiamo considerare la sua mail odierna un mero atto di chiusura al dialogo sull'argomento specifico, non sappiamo se più umiliante per noi, che lei tenta di costringerci all'impossibile, o se più umiliante per lei che si riduce a questi sotterfugi per metterci di fatto nell'impossibilità di avere un tavolo specifico all'interno della conferenza.  Al termine dell'anno 2003, davanti al Consiglio regionale riunito in seduta solenne, nel ringraziare per l'essere stato riconosciuto col gonfalone d'argento, l'allora presidente europeo di ENIL, accolto dagli applausi dei presenti, fece correttamente notare che il tema della vita indipendente è quello più avanzato nel campo della disabilità.

Associazione Vita Indipendente ONLUS