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[Documento letto e consegnato alla III Commissione "Sanità e politiche sociali" del Consiglio regionale della Toscana nel corso della consultazione del 21 giugno 2017.]

 

  La versione del febbraio 2015 comprendeva un titolo sui diritti e un altro specifico sulla vita indipendente, in cui però era stato inserito di tutto.    Entrambi i titoli sono spariti.

  Già all’art. 1, - mentre il testo del febbraio 2015 collocava l'autodeterminazione delle persone con disabilità al primo posto tra i principi ispiratori, - il nuovo testo la relega a mero fine da raggiungere.    Questo cambiamento è inaccettabile.    Inoltre, il testo attuale include tra le finalità attività che dovrebbero essere accessorie alla tutela dei diritti dei disabili.

  I due articoli definitori sono scomparsi.

  L'articolo 4 sulle attività informative e di sensibilizzazione è stato molto ridotto e non prevede più le iniziative da svolgersi in ambito scolastico.

  Dagli articoli dedicati all'accertamento delle condizioni di disabilità è sparito quello che stabiliva alcuni princìpi a cui l'accertamento avrebbe dovuto attenersi.

  All’art. 9 co. 1, il testo attuale stabilisce: La Regione promuove la centralità del progetto della persona con disabilità nella procedura di presa in carico prevista dalla legge regionale 18 dicembre 2008, n. 66”.    Ciò contrasta con la Costituzione che attribuisce la centralità “alla persona” e non “al progetto”.    Oltre al fatto che “promuovere” è cosa diversa da “garantire e riconoscere”.    Tutto ciò sa tanto di paternalismo, l’esatto contrario della democrazia.    Inoltre, al comma 3 lettera d), il testo sottintende una concezione della vita indipendente estremamente errata e di comodo.    Va ribadito che “vita indipendente” è sinonimo di “vita autodeterminata” e non può essere confusa con la reclusione in micro-comunità o a domicilio.

  L'articolo 10 è l'unico che tratta di "vita indipendente" e consta di un solo comma.    Oltre a quanto scritto appena sopra, va notato che in tale articolo non si parla di "assistenza personale" ma di "assistenza indiretta".    Inoltre, i "contributi finalizzati all'assistenza indiretta" sono preceduti dalla parola "eventuali", a sottolineare l'eccezionalità di questa prestazione.    Infine, - mentre all’art. 40 co. 3 il testo del febbraio 2015 affermava la Regione prevede il finanziamento di processi formativi, tenuti da persone con disabilità, in favore delle persone con disabilità e dei loro familiari per l’accrescimento della consapevolezza rispetto alle proprie scelte, - il testo attuale non vi fa alcun cenno.

  Operando tali cambiamenti, la Giunta ha agito in totale spregio dello Statuto della Regione Toscana, che all'articolo 4 riconosce la vita indipendente come unica finalità prioritaria da perseguire a favore di disabili e anziani.

  Si ritiene indispensabile l'approvazione dell'allegato emendamento aggiuntivo.

 

Per consultare il testo della proposta di legge, vai alla url

http://www.consiglio.regione.toscana.it/pdl/

e poi – sulla destra – seleziona l’anno 2016 e sopra digita il numero della pdl.