In merito all’articolo del professor Massimo Toschi (consigliere per la disabilità del governatore della Toscana) “Evitare i fondamentalismi nelle politiche per i disabili” pubblicato sul quotidiano Repubblica al link
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/07/04/evitare-fondamentalismi-nelle-politiche-per-disabili.html?ref=search
, le Associazioni firmatarie hanno l’obbligo di far rilevare quanto segue.
Dobbiamo prendere sul serio le scuse che ci sono state fatte a Palazzo Sagrati Strozzi (sede della Presidenza della Regione Toscana) la mattina del 19 giugno u.s. ripetutamente e in presenza a molti testimoni dal dottor Giovannini (direttore generale dell’Assessorato al diritto alla salute) in nome e per conto del Presidente Rossi e queste parole "Importantissimo l'impegno del Presidente Rossi con i disabili che avevano occupato la Presidenza" scritte da un consigliere regionale di maggioranza o quello che scrive Toschi?
Purtroppo, la disabilità è uno dei campi dove la Regione Toscana agisce maggiormente nell’illegalità. Basti pensare, fra l’altro, che gli articoli 2 e 3 della Costituzione stabiliscono precisi doveri rispetto ai quali la Regione non può tornare indietro. Inoltre, l’articolo 4 dello Statuto della Regione Toscana prevede la vita indipendente come priorità per disabili ed anziani. Come può il Toschi sostenere legittimamente che pretendere la vita indipendente è agire per dividere?
Solo di fronte a gravi e reiterate illegalità, le Associazioni firmatarie hanno deciso di intraprendere forme di lotta che richiamassero l’attenzione su tali violazioni da parte della Regione Toscana.
Non è l’aggressività che crea disuguaglianza. Altrimenti, ad esempio, la Resistenza dovrebbe essere considerata un grande elemento di divisione e di disuguaglianza. Il problema è quali obbiettivi si perseguono. E quindi, il problema non è certo la nostra azione tesa a tutelare persone con gravi disabilità. Viceversa, il problema è che la Regione spende molti più soldi per la istituzionalizzazione di disabili ed anziani e per finanziare le cooperative (fonti di voti e potere) invece che per finanziare l’assistenza personale in forma indiretta che a livello mondiale è riconosciuta come quella con miglior rapporto costi benefici. A questo si aggiunge il gravissimo problema che, negando prestazioni sociali essenziali a disabili gravi, la Regione fa peggiorare le condizioni sanitarie di queste persone e quindi fa schizzare in alto la spesa sanitaria. Questi sono i veri sperperi della Regione. Non certo quelli provocati da chi, nonostante disabilità gravi, è riuscito pacificamente per ben 26 ore nel palazzo di sua eccellenza Rossi ad esercitare il sacrosanto diritto (riconosciuto da autorevoli giuristi) di resistere a difesa dei valori fondanti della Costituzione.
Distinti saluti