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Presentazione

Manifestazione 'liberi di fare'

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017


Manifestazione 'liberi di fare'

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017


Manifestazione 'liberi di fare'

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017

Manifestazione 'liberi di fare' in piazza della Repubblica a Firenze il 3 novembre 2017


  Lunedì 25 ottobre 2021, presso il Consiglio regionale della Toscana, si è svolto – per lui “in remoto” e per noi “in presenza” – l’incontro sulla vita indipendente con il disabile Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica e Consigliere regionale Iacopo Melio.

 

  1. FATTO.  Per tale incontro era a disposizione una sala abbastanza grande ed era evidente che si aspettavano un certo numero di disabili partecipanti.  Melio aveva messo a disposizione solo mezz’ora di tempo.

  1.1. CONSIDERAZIONI.  È noto che per i disabili gravi spostarsi implica più fatica, più difficoltà e più spese che per le persone cd. normodotate.  Inoltre alcune persone disabili gravi hanno difficoltà nel linguaggio per cui è necessario più tempo per farle parlare.  Mettere a disposizione soltanto mezz’ora, come ha fatto Melio, per i disabili che avrebbero partecipato all’incontro significa o non conoscere per niente il tema della disabilità oppure fregarsene completamente di avere un po’ di dialogo con altri esseri umani in gravi difficoltà.

 

  2. FATTO.  All’inizio, Melio ha detto che lui è l’ultima ruota del carro e tutte le proposte di legge presentate da lui non sono state approvate.

  2.1. CONSIDERAZIONI.  Ci sono due ipotesi.  O lui è assolutamente incapace di svolgere un’attività di Consigliere regionale degna di un minimo pregio.  Oppure va rilevato che lui è il consigliere che ha preso più preferenze di tutti.  Allora c’è il fatto che, fra tutti gli elettori che hanno espresso preferenze nell’andare a votare, sono stati i più numerosi quelli che hanno indicato che è importante che Melio svolga il ruolo di Consigliere regionale.  Perciò: o a lui e/o alla maggioranza dei Consiglieri regionali non gliene frega niente delle indicazioni di chi è andato a votare.

 

  3. FATTO.  Per un imprevisto, una persona che avrebbe dovuto partecipare “in presenza” all’incontro si è trovata costretta a collegarsi “in remoto”.  Nel collegamento però l’audio in arrivo da questa persona non funzionava nella sala dell’incontro.  Né Melio, e neanche il suo assistente in Consiglio regionale, si sono minimamente preoccupati, nemmeno per un minimo di civile educazione, di richiamare il tecnico per far funzionare l’audio.  Si badi bene: non hanno nemmeno accennato a questa eventualità.  Viceversa, molto sbrigativamente, hanno disposto più volte, di loro iniziativa, che il disabile “in remoto” avrebbe scritto una lettera.

  3.1. CONSIDERAZIONI.  Evidentemente non sanno e/o non gliene frega niente del fatto che per i disabili gravi l’assistenza personale è ampiamente insufficiente.  E parimenti non gliene frega niente e/o non sanno che per i disabili gravi senza assistenza personale può essere un enorme fatica, o impossibile, scrivere una lettera, mentre poteva essere molto più facile dire il proprio pensiero a voce da remoto.  E hanno tranquillamente sorvolato su quanto il dialogo fra persone, presumibilmente civili, può essere più fruttuoso di una lettera.

 

  4. FATTO.  Melio ha detto che a lui l’assistenza personale non gli interessa perché ha i genitori giovani.

  4.1. CONSIDERAZIONI.  Pare evidente che a Melio sfugge, o non gli interessa, sia il fatto che anche ai suoi genitori capiterà di invecchiare e sia il fatto che il distacco dei figli maturi dai genitori è un fondamentale atto di tutto il mondo animale, e quindi anche umano.  Nella propria vita privata è certamente inviolabile il diritto, anche del singolo Consigliere, di fare scelte che la natura indica come ampissimamente minoritarie.  Ma, nel proprio ruolo pubblico, quello stesso Consigliere non può fregarsene della voce di chi non accetta di vedersi negata, di fatto anche dalla Regione Toscana, la facoltà di esercitare concretamente un diritto umano e naturale fondamentale.

 

  5. FATTO.  Melio ha detto più volte che avrebbe inoltrato la nostra proposta di legge al Capogruppo, e poi sarebbe spettato a quest’ultimo decidere se mandarla avanti o no.

  5.1. CONSIDERAZIONI.  Per quanto è dato di sapere, il ruolo del Capogruppo sarebbe quello di ascoltare le esigenze popolari riportate da ciascun Consigliere e coordinarle in modo da fare da fulcro delle loro voci e delle loro istanze.  Sarebbe davvero inammissibile, in un’assemblea elettiva, assegnare ad un Capogruppo il ruolo di piccolo despota.  Per certi versi, sarebbe come dire che un Capogruppo maschio può decidere lui da solo il contenuto che deve avere una legge su come aiutare le donne che hanno subìto una violenza.  Sarebbe davvero inammissibile se, su un tema del genere, un Capogruppo maschio non desse un grande spazio per lo meno all’ascolto delle donne presenti nel suo Gruppo, e peggio ancora sarebbe se queste donne non volessero avere voce.  Per altro verso, la Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità stabilisce più volte che il ruolo dei disabili è fondamentale per tutte le decisioni che li riguardano.  Per cui, anche da un punto di vista strettamente giuridico, Melio non può fare il semplice passacarte al Capogruppo.  Innanzitutto allora, anziché il Consigliere Melio, basterebbe un’altra segretaria a passare le carte al Capogruppo, segretaria che costerebbe assai meno di quanto Melio costa alla collettività nel ruolo di Consigliere.  Inoltre, sarebbe proprio compito fondamentale di Melio spiegare, al Capogruppo e ai consiglieri tutti, che cos’è la vita indipendente e la sua importanza.

 

  6. FATTO.  Melio ha detto più volte che avrebbe inoltrato il pomeriggio stesso la nostra proposta di legge al Capogruppo, perché – lo ha sottolineato più volte – gli sarebbe bastato un minuto per farlo.

  6.1. CONSIDERAZIONI.  Anche queste frasi sono gravissime, innanzitutto in relazione alle considerazioni espresse al punto precedente.  Ma come: per molti di noi quella proposta di legge è quasi questione di vita o di morte, e lui la inoltra solo perché gli ci vuole un attimo a farlo?  È insomma evidente che a lui della vita indipendente non gliene frega nulla.  Un briciolo di solidarietà umana sarebbe sufficiente almeno a intuirne l’importanza.  Inoltre, anche a non voler capire, va rilevato che la vita indipendente è il punto centrale delle Convenzione ONU sui disabili, è un punto fondamentale del Programma d’azione del Governo sulla disabilità ed è l’unica priorità indicata dallo Statuto della Regione Toscana (articolo 4) per quanto riguarda i disabili e gli anziani.  Per cui, anche tralasciando gli aspetti umani della questione e altri aspetti giuridici fondamentali, nel suo ruolo pubblico Melio non può sottolineare che della vita indipendentenon gliene frega niente e che inoltra la proposta di legge al Capogruppo solo perché gli basta un minuto per farlo.


 

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