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  Pubblichiamo di seguito la nostra risposta già inviata al destinatario.

  In allegato, si pubblica anche il file che riporta le due e-mail dello stesso consigliere Sostegni.

 

 

Gentile consigliere Sostegni,

nell’apprezzare la sollecitudine della sua risposta, non possiamo esimerci dal far rilevare quanto segue.

  In primo luogo, si precisa che il problema degli ultrasessantacinquenni era solo uno dei problemi sollevati nella nostra lettera aperta e che il problema principale resta quello che la Regione metta più risorse per il contributo vita indipendente in modo da eliminare inammissibili liste d’attesa, che significano la concreta segregazione di persone con notevolissime difficoltà, e adeguare gli importi erogati ai singoli utenti alle rispettive necessità.    Ci vediamo costretti a ripeterlo, perché su questo punto nella Sua lettera Lei non ci ha dato nessuna garanzia, mentre noi siamo persone e abbiamo concreto ed immediato diritto di vivere come tutti.    La vaghezza della Sua risposta in proposito è ancor più rilevante se si considera che nella seduta del 25 e 26 settembre u.s. – coi voti contrari di tutto il gruppo consiliare di cui Lei fa parte – il Consiglio regionale della Toscana ha respinto l’odg n. 703.  Va anche ricordato che da quasi tre anni i disabili toscani attendono la concreta attuazione della mozione n. 229 del 17 febbraio 2016 che il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità.

  Inoltre, si rileva che il discorso della “programmaticità” del co. 2 dell’art. 3 della Costituzione è da tempo nettamente minoritario, riservato soltanto a persone con discutibili qualità mentali.

  Fatte queste doverose precisazioni preliminari, sul problema degli ultrasessantacinquenni – compiute le dovute verifiche con l’aiuto di nostre fonti non burocratiche e non ufficiali (e questo spiega anche le ragioni del relativo ritardo nella risposta da parte nostra) – si ribadisce l’esistenza di vari problemi soprattutto in alcune Zone.

  In particolare, le zone Pistoiese e Fiorentina Sud Est hanno trasferito dal contributo vita indipendente al fondo per la non autosufficienza gli utenti che compivano 65 anni.    In almeno un caso, il trasferimento non si è verificato per la resistenza dell’utente, ma tutto ciò ha creato inammissibili difficoltà per questa persona.

  La Zona di Siena opera tale trasferimento per gli utenti che a detta dei dirigenti locali non sarebbero più capaci di gestirsi da soli.    Resta da vedere come e da chi tale situazione venga decisa, perché vi sarebbe una discrezionalità veramente inammissibile per via del fatto che un punto fondamentale della vita indipendente è proprio un adeguato sostegno a chi non ha talune capacità di essere autonomo.  In altre parole, si sottolinea che – nell’ambito della vita indipendente – chi non è capace di gestirsi fisicamente deve essere supportato con adeguata assistenza a tal fine.   Sempre nell’ambito della vita indipendente, e non al di fuori di essa, anche chi ha difficoltà mentali o psichiche deve essere supportato adeguatamente al fine dell’autodeterminazione; la differenza non sta nel fatto di negare a queste persona la vita indipendente, ma sta nel fatto che queste persone necessitano di un tipo di assistenza personale diversa da chi ha difficoltà fisiche.    La vera questione è che la Regione e gli Enti locali non sanno o non vogliono gestire in maniera adeguata questa differenza.

  Si rileva che tale trasferimento dal contributo vita indipendente al fondo non autosufficienza comporta vari svantaggi ai destinatari.  Perciò, questo passaggio va adeguatamente motivato caso per caso – cosa che non è stata fatta.    Oltre al fatto che, se esso fosse genericamente ammissibile, non si spiegherebbe come mai la DGRT 1329/2015 stabilisce che si deve rimanere nella vita indipendente salvo che non vi sia un’adeguata motivazione in senso contrario.

  Inoltre, la Zona Fiorentina Nord Ovest ha rifiutato domande di disabili per contributo vita indipendente con motivazioni insussistenti e formulate in stile “burocratese”, ponendo arbitrariamente ulteriori paletti rispetto a quanto previsto dall’atto d’indirizzo allegato A alla DGRT 1329/2015.

  Quanto riportato sopra indica la necessità di un’adeguata attenzione alle esigenze dei cittadini disabili che – stando alla Costituzione – non possono certo essere subordinate a quelle di chi detiene il potere.

 

  Distinti saluti

 

Associazione Vita IndipendenteONLUS

 

AssociazioneToscana Paraplegici ONLUS

 

Habilia ONLUS

 

AssociazioneParaplegici Aretini ONLUS

 

Associazione Vita IndipendenteBassa Val di Cecina ONLUS

 

Centro Studi e Documentazione sull'Handicap  -  Pistoia

 

AssociazioneParaplegici Siena ONLUS

 

Associazione Rotelle Attive  -  Prato

 

ASHA Associazione Sportiva Handicappati ONLUS - Pisa